• La terra e le persone che ci raccontano

La nostra è una piccola farmacia

La nostra è una Piccola Farmacia di Campagna Calabrese dove rivivono atmosfere di una volta, odori che rievocano antiche storie portate dal vento, dove il tranquillo scorrere del tempo e la necessità di ricordare costumi e tradizioni antiche sono sempre vivi. Ogni angolo del mondo, anche la parte più piccola e sperduta ha dentro di sé tesori immensi che aspettano di essere scoperti, riconosciuti e valorizzati. Siamo un salotto di campagna, il regno delle persone senza fretta, dove spesso vini e olii delle terre vicine orgogliosamente barattano rurali prestazioni sanitarie. Non siamo un mero centro commerciale, cerchiamo di dare la giusta dimensione a ciò che facciamo. La storia, le tradizioni, il paesaggio, le passioni e l’arte che rendono la Calabria un luogo d’eccellenza, oggi riconosciuta a livello mondiale, dove il bello e il buono sono protagonisti importanti. L’incontro tra scienza e creatività trova nella ricerca e nella lavorazione artigianale con materie prime pregiate gli elementi fondamentali del nostro essere farmacisti. L’obbiettivo è quello di dare non solo soddisfazione e gratificazione, ma anche un’informazione corretta e chiara riguardo alle materie prime impiegate nei prodotti farmaceutici e non e ai concreti risultati che è lecito attendersi. In una realtà fatta di messaggi pubblicitari pieni di promesse, cerchiamo di dare certezze che nascono da un costante impegno quotidiano basato sulla ricerca, lo studio, l’etica professionale e l’applicazione. Cerchiamo di mettere in ciò che facciamo i significati dell’essere calabrese, dei nostri borghi, dei nostri uliveti, vigneti e piante selvatiche, il valore dei nostri avi e l’operosa qualità della nostra gente.

Nel paese della fanciullezza

“Non ricordo bene quando ebbi per la prima volta la sensazione che i luoghi avessero un loro senso, un loro sentimento; immagino sia accaduto molto presto, nella mia infanzia. Nel paese della mia fanciullezza i luoghi avevano un nome, ed erano tutti speciali. Avevano un segreto. C’era il luogo delle fragole, quello delle ciliegie, il luogo dell’acqua e quello delle sabbie. Ognuno intratteneva un rapporto particolare con un determinato luogo. Ricordo ancora il posto dove trovavo i funghi, o dove le castagne cadevano formando dei castelli, effimere opere d’arte. Era un segreto tra me e quei luoghi. E gli altri bambini avevano i loro luoghi magici e misteriosi. Ancora oggi, quando qualcuno torna dalle campagne con erbe selvatiche, funghi, frutti di bosco, e viene guardato con un misto di sorpresa e di invidia dagli altri, che non hanno trovato nulla, risponde con orgoglio e soddisfazione: “Sacciu li lochi” conosco i luoghi, li sento, ho con essi un’abitudine e una frequentazione. I luoghi ci si rivelano, ci scelgono. I luoghi rispondono con generosità al legame che con essi decidiamo di intrattenere. […] Noi siamo il nostro luogo, i nostri luoghi: tutti i luoghi, reali o immaginari, che abbiamo vissuto, accettato, scartato, combinato, rimosso, inventato. Noi siamo anche il rapporto che abbiamo saputo e voluto stabilire con i luoghi.
  Vito Teti (2004) Il Senso dei Luoghi, Roma, Donzelli editore